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Vendemmia 2022

Vendemmia 2022: alcune considerazioni generali sulle condizioni delle vigne, sulle caratteristiche climatiche e sulla produzione di questa annata.

Il bilancio di fine vendemmia descrive una buona annata caratterizzata da un’estate siccitosa e da una produzione poco abbondante ma di alta qualità.

I presupposti per stabilire la qualità di un vino si trovano in primo luogo in vigna. Roberto Berioli, titolare, agronomo e vignaiolo della sua cantina di famiglia, tiene sempre presente che "per fare il vino serve necessariamente e quasi unicamente l’uva"; nulla di più elementare e di assodato, se consideriamo che da questo dionisiaco frutto della terra viene prodotto vino almeno sin da 4000 anni prima della nascita di Cristo o forse anche qualche millennio in più (alcune testimonianze archeologiche infatti attestano la presenza di vitis vinifera a partire dal 7000 a.C., in territori come Armenia, Georgia e Iran). Tornando alla nostra epoca, appurato che l’uva è l’ingrediente fondamentale del vino, se l’obiettivo è quello di produrre un vino di qualità, ne consegue che l’uva di cui abbiamo bisogno deve essere di altrettanta qualità, sana, integra, nonché curata minuziosamente con innovative tecniche agronomiche nel rispetto della natura e dell’ambiente. A tal proposito tutti vini della Cantina Berioli sono biologici, in quanto prodotti da un’uva che raccogliamo rigorosamente a mano in vigneti allevati a regime biologico dal 2014.

A prescindere dall’annata in questione, è necessario sottolineare che il suolo della vigna è un fattore rilevante per stabilire la qualità del prodotto finale. I nostri 12 ettari di vigneto hanno struttura di medio impasto, alcuni calcarei e ricchi di scheletro, e sono terreni in cui la vite ha la possibilità di allungare le proprie radici in profondità. Questo aspetto è molto importante soprattutto per garantire alla pianta il giusto apporto idrico: le radici, quando il suolo ha una tessitura che lo permette, riescono a raggiungere la falda freatica che si è colmata nelle stagioni più fresche e piovose, superando quindi anche i più lunghi periodi di siccità.

Questa estate ha avuto un andamento molto regolare, con temperature elevate a partire da maggio fino a settembre. La siccità ha accompagnato tutta la stagione, dalla fase della fioritura e allegagione, fino alla maturazione e quindi alla vendemmia. Considerando che la vite non ha bisogno di molta acqua, che comunque riesce ad attingere dal suolo, la quasi totale assenza di pioggia e le temperature alte hanno costituito per noi potenti alleati contro alcune delle avversità riscontrabili in vigna:

-L'oidio, il cosiddetto “mal bianco”, riconoscibile mediante la caratteristica patina biancastra sulla foglia e sul grappolo, è causato da un agente patogeno fungino che può vegetare da 6 a 32°C, ma che a 20-27°C trova le temperature ottimali per le infezioni e lo sviluppo della malattia. Risultano quindi limitanti le temperature superiori a 35°C in quanto inibiscono la germinazione dei conidi prodotti dal micelio. Siccome l'oidio è endogeno e sverna nella gemma, è importante comunque fare dei trattamenti preventivi, a ridosso della ripresa vegetativa. Lo zolfo, ammesso nel regime biologico solo con restrizione (4kg/ha), risulta sempre efficace e viene applicato tramite atomizzatore anche nei periodi critici (formazione di grappoli, inizio fioritura - fine fioritura).

-La peronospora, riconoscibile da foglie che prima si necrotizzano e poi cadono e da grappoli che ingialliscono e se disseccano, è causata da un fungo patogeno che cresce ad una temperatura superiore a 10°C, quando i germogli della pianta sono lunghi almeno 10 cm e soprattutto con almeno 10mm di pioggia, condizione quest'ultima verificatasi raramente. Affinché la malattia non crei danno irreparabile, per questo problema è necessario comunque fissare un intervento a calendario, in dosaggi bassi, ma somministrato di frequente. In particolare nei nostri vigneti usiamo il rame, ammesso sempre con la restrizione 4 kg/ha; essendo questo un prodotto di contatto che agisce dove viene applicato, è nostra cura arrivare anche nelle zone più nascoste della vite: dalla macchina irroratrice il prodotto esce a pressione bassissima, sotto forma di gocce, e la turbolenza creata dalla macchina solleva la vegetazione per facilitare la somministrazione del prodotto in ogni punto.

Dunque se l'intenzione è quella di produrre un vino artigianale molte scelte cruciali avvengono in vigna, dove ogni pianta subisce dei trattamenti che tengono conto delle caratteristiche della varietà, delle condizioni climatiche e dell'obiettivo che si vuole raggiungere nel vino.

Fra le operazioni più importanti, oltre la necessaria potatura verde avvenuta quest'anno fra il 13 e il 18 maggio, segnaliamo le ripetute cimature delle nostre viti: la potatura degli apici dei germogli, cioè delle cellule preposte all'allungamento dei tralci, favorisce un buon equilibrio vegeto-produttivo della vite con l'emissione di nuove giovani foglie con un'intensa attività fotosintetica. Anche per questo la maturazione dell'uva è avvenuta velocemente, tanto che il primo chicco di merlot “invaiato” nella vigna Spiridione è stato avvistato il 18 luglio.

Durante l'invaiatura, cioè nella fase fenologica in cui i grappoli cambiano colore (se sono varietà a bacca bianca dal verde passano al giallo, se sono varietà a bacca rossa, dal verde assumono diverse tonalità di rosso), abbiamo monitorato l'andamento della maturazione e misurato costantemente la concentrazione di zucchero presente nell'uva, mediante rifrattometro portatile, preparandoci ad un imminente vendemmia.

Le operazioni di vendemmia a mano sono iniziate il 9 agosto con l'uva chardonnay per il nostro “Cristina” spumante Metodo Classico Brut Doc Colli del Trasimeno; la stessa uva è stata completamente raccolta dal 22 al 25 agosto per il nostro “Maldestro”, un elegante chardonnay Igt Umbria: le sue caratteristiche, fortemente influenzate dal terroir e dal microclima del lago Trasimeno, assecondano i palati di molti, anche dei meno appassionati di questo vitigno. Le note di frutta esotica e tropicale sono in perfetta sinergia con la mineralità e la freschezza di questo vino e lo rendono versatile e adatto ad abbinamenti sia di pesce che di carni bianche.

Il grechetto, invece, nostro orgoglio regionale, è stato raccolto e immediatamente conferito in cantina a partire dal 22 settembre. Ci sono dei buoni presupposti per entrambe le versioni di questa varietà autoctona prodotte alla Cantina Berioli: sia per la facile e pronta beva del Toppobianco Igt Umbria, chiara espressione delle peculiarità del grechetto, note agrumate e caratteristico finale amaricante; sia per la più elegante e strutturata beva del Vercanto Doc Colli del Trasimeno, con i suoi raffinati sentori di vaniglia e mela cotogna.

Tutto il mese di settembre, a partire dal 15, fino agli inizi di ottobre si è svolta la vendemmia delle uve a bacca rossa, merlot, cabernet sauvignon e sangiovese. E proprio fra queste uve si trovano i grappoli migliori di merlot destinati a diventare Spiridione, il nostro vino di punta, il cavallo di battaglia della cantina Berioli: un merlot riserva che nasce da un attento lavoro in vigna e da una selezione delle uve migliori. Lo Spiridione infatti non viene prodotto tutte le annate, ma unicamente in quelle in cui siamo sicuri che venga garantita la massima qualità. Considerate le condizioni dell'annata, è prevista la produzione di Spiridione 2022 che ci aspettiamo molto corposo, strutturato, con un'elevata gradazione alcolica, molto simile allo Spiridone 2017. Al raggiungimento di queste caratteristiche avranno un contributo fondamentale anche i 18 mesi di maturazione in botti di rovere francese e non di meno un adeguato periodo di affinamento in bottiglia. Non possiamo che essere altrettanto orgogliosi dell'altra etichetta rossa dell'azienda, Topporosso Rosso Igt Umbria, un bilanciato e gradevolissimo blend di merlot, cabernet sauvignon e sangiovese.

L'ultima vendemmia è stata dedicata invece alle preziose uve trebbiano e grechetto, base del nostro Sperello Vinsanto Doc colli del Trasimeno. Alla vendemmia segue l'appassimento di queste uve in dei graticci in un ambiente umido e controllato con una buona areazione che eviti muffe o altre malattie fungine. Prima di assaggiare lo Sperello 2022 servirà un po' di pazienza visto che l'affinamento del vinsanto nelle botti o nei caratelli durerà circa 4 anni.

Possiamo dunque ritenerci soddisfatti di questa annata: in alcuni terreni, in quelli prevalentemente sabbiosi, abbiamo avuto una riduzione della produzione almeno del 30%, ma la qualità dell'uva risulta diffusamente molto alta. Fattore molto importante, a fine settembre, è stata anche la presenza di escursioni termiche frequenti: queste favorisco l'accumulo dei terpeni, sostanze aromatiche che ritroveremo nei nostri vini sotto forma di aromi e sentori molto intensi e definiti.

Non ci resta che aspettare di veder concretizzati tutti questi buoni presupposti. Nel frattempo brindiamo con i nostri vini migliori durante la festa di fine vendemmia!

certificazione bio

Certificazione vini biologici

Crediamo nella coltivazione biologica perché è sinonimo di qualità e genuinità.

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